C'e' da salvare la citta' nella natura

"C'e' da salvare la citta' nella natura. Il risanamento dall'interno.
Basta che i fautori del progresso si pongano il problema.
Questa regione, [...] e i villaggi intorno, dovrebbero essere rispettati proprio nel loro rapporto con la natura. Le cose essenziali, nuove, da costruire, non dovrebbero essere messe addosso al vecchio.
Basterebbe un minimo di programmazione. ........e' ancora in tempo per fare certe cose. [...]
Quel che va difeso e' tutto il patrimonio nella sua interezza.
Tutto, tutto ha un valore: vale un muretto, vale una loggia, vale un tabernacolo, vale un casale agricolo.
Ci sono casali stupendi che dovrebbero essere difesi come una chiesa o come un castello.
Ma la gente non vuol saperne: hanno perduto il senso della bellezza e dei valori. Tutto e' in balìa della speculazione.
Cio' di cui abbiamo bisogno e' di una svolta culturale, un lento sviluppo di coscienza......".
Pier Paolo Pasolini, 1974

martedì 13 ottobre 2015

La verita' per favore! A qualsiasi costo!!!!

Riportiamo le immagini rubate in rete, perche' ci riguardano, anche se come al solito nessuno ci ha filato, ne' invitato, ne' informato direttamento dell'evento...ma ad essere dimenticati ci siamo abituati. Tutti si fregiano di parlare di Papigno, ma come se fosse disabitato! 
Strano caso di 'attenzione selettiva (calcolata)'.
Comunque da questa ulteriore e dispendiosa operazione di marketing/maquillage, volta a dare del territorio di Papigno e della Conca un'immagine ancora idilliaca come quella dei dipinti riportati, volutamente oscurando e tacendo sulla realta' industriale e post industriale fatta di bonifiche sempre rinviate, esposizone della popolazione a rischi sanitari, panorami fatti di montagne di rifiuti e ponti fondamentali per lo sviluppo dei commerci Terni-Rieti...
Si siamo polemici, ma ce lo possiamo e dobbiamo permettere essendo in attesa da 12 anni della bonifica dell'area SIN adiacente le pendici del paese.
Questo e' Papigno oggi.

Questo rappresentao nelle immagini rubate e' quello che fu e venne distrutto dall'industria irrimediabilmente.

E per favore, non inventiamoci fantomatiche correnti artistiche per creare ancor piu' effetto lifting!!!
Ah, come ultima cosa, tanto per dire della disattenzione di alcuni, a Piazzale Corot gia' da parecchi anni e' esposta  -ora piena di muschio che ne testimonia l'incuria e la scarsa attenzione da parte degli stessi soggetti pubblici che oggi si inventano nuovi itinerari-, la riproduzione  del dipinto di J.B. Corot dal titolo "Papigno buildings overlooking the valley", 1826, cm. 24 X36, collezione privata.
Fa parte di un'istallazione dedicata a Lord Byron ed ai viaggiatori dell'800, realizzata dall'artista Peppe Di Giuli. Cosi', tanto per dare a Cesare quel che e' di Cesare!!!!...

J.C.Bishoff, Presso la chiesa di Papigno,1817 (per la cronaca: quella soto l'arco e' casa mia...)


C. Blechen, Bagnanti nei boschi di Papigno

J. B. C. Corot,” Il Velino all’uscita del lago di Papigno”, 1826


J.B. Corot "Papigno buildings overlooking the valley", 1826, cm. 24 X36, collezione privata (alle pendici della "valley" oggi avrebbe potuto disegnare una bellissima discarica di rifiiuti industriali a cielo aperto, e aggiungere quella di Vocaboio Valle sullo sfondo!!!)

F. Kaisermann, “Veduta di Papigno”

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