C'e' da salvare la citta' nella natura

"C'e' da salvare la citta' nella natura. Il risanamento dall'interno.
Basta che i fautori del progresso si pongano il problema.
Questa regione, [...] e i villaggi intorno, dovrebbero essere rispettati proprio nel loro rapporto con la natura. Le cose essenziali, nuove, da costruire, non dovrebbero essere messe addosso al vecchio.
Basterebbe un minimo di programmazione. ........e' ancora in tempo per fare certe cose. [...]
Quel che va difeso e' tutto il patrimonio nella sua interezza.
Tutto, tutto ha un valore: vale un muretto, vale una loggia, vale un tabernacolo, vale un casale agricolo.
Ci sono casali stupendi che dovrebbero essere difesi come una chiesa o come un castello.
Ma la gente non vuol saperne: hanno perduto il senso della bellezza e dei valori. Tutto e' in balìa della speculazione.
Cio' di cui abbiamo bisogno e' di una svolta culturale, un lento sviluppo di coscienza......".
Pier Paolo Pasolini, 1974

lunedì 26 giugno 2017

Acqua fluviale negata: i persichi di Papigno muoiono


Acqua fluviale negata: i persichi di Papigno muoiono
Burocrazia e lassismo politico condannano gli alberi e gli orti del paese
Lo abbiamo segnalato per un anno al tavolo del “famoso” Patto di Solidarietà, inascoltati.
Abbiamo scritto più articoli di denuncia, ma il Comune fa orecchie da mercante.
Abbiamo telefonato all’help desk “Strade Sicure” (che finora ci sembrava l’unico servizio serio ed efficiente), ma dopo varie prese in carico da parte di disponibili e responsabili operatori comunali, purtroppo la pratica arriva sul tavolo del “funzionario”, e lì come al solito, muore.
Come già successo per la reiterata segnalazione di assenza di acqua fluviale per le fontane di Via Pisacane e Piazzetta Amendola che alimentano gli orti e sono da più di un anno a secco; ora è la volta dei tubi del parcheggio che ci permettevano di far vivere lecci, lavande e arbusti messi a dimora nel 2011 grazie alla Circoscrizione Est.
Sono semplicemente otturati e manca una semplice chiavetta di apertura flusso (costo 1 euro?!?!...), ma il Comune , a detta del solito, noto, “funzionario”, non può intervenire, perchè, ci fa sapere, “i tubi sono privati e l’acqua di fluviale non è competenza comunale” (e non ci dice comunque di chi dovrebbe essere….). In un caso o nell’altro ostruzionismo totale, forse a causa della nostra cronica ed ostinata mancanza di sponsor politici…
Guarda caso gli unici punti in cui l’acqua fluviale non viene e nessuno può intervenire sono quelli che alimentano gli orti e gli spazi verdi pubblici.
Per innaffiare le pesche e farle sopravvivere a questa siccità, ora che sono cariche di frutti, facciamo slalom di tubi attaccandoci ad altri rubinetti che alimentano altri orti più in basso, ma la pressione, ovviamente è ridicola e discontinua.
I persichi più anziani sono già stati attaccati da parassiti. Li stiamo faticosamente curando, ma anche lavarne le cortecce, come ci ha raccomandato di fare il carabiniere forestale che le ha visitate, diventa un’impresa. I frutti ancora verdi cadono.
Il Comune di Terni, grazie al suo zelante funzionario (pure molto attivo e presente, anche aldilà delle competenze, se c’è da raccogliere meriti per le Giornate FAI) sta facendo morire coscientemente e consapevolmente l’ultimo baluardo della storia del paese, il suo simbolo, la forza della sua volontà di riscatto.
Il parcheggio di Papigno dopo 5 anni ha assunto quasi in aspetto  dignitoso, grazie alle nostre piante, e la lavanda è in piena fioritura. Moriranno anche loro perchè il Comune non sa di chi siano i tubi, di chi la competenza dell’acqua fluviale e, soprattutto, ha ancora il dente avvelenato con la Circoscrizione Est che all’epoca ci sostenne e fece l’impianto d’irrigazione al parcheggio, creando successivi problemi di “identità” ai funzionari zelanti….ma solo con noi!!!

Il Direttivo dell’Associazione Papigno Pesche

sabato 10 giugno 2017

"Cancelli sul nare"

da:http://www.umbria24.it/attualita/terni-discarica-ex-carburo-senza-cancelli-residenti-furibondi-mancata-bonifica

 Terni, discarica ex Carburo senza cancelli: residenti furibondi per mancata bonifica

Papigno pesche:"Faremo un nuovo esposto, giusto i tubi dell'acquedotto sono al sicuro"

«Si ha maggior cura nel proteggere intonsi e scintillanti tubi acquedottiferi, che non la salute e la sicurezza della popolazione, lasciando spalancati ingressi all’area Sin della discarica dell’ex carburo. Da 14 anni ci prendono in giro con la presunta bonifica – tuonano furiosi i rappresentanti dell’associazione Papigno pesche –  abbiamo sprecato tanto tempo in estenuanti quanto inutili riunioni, progettazioni, visite guidate alla ‘zona rossa’, ascoltando faraonici progetti. Da ultimo, la farsa dei tavoli tecnici di concertazione di fantomatici Patti di solidarietà (da cui, per fortuna, ci siamo messi in salvo per tempo, salvaguardando il nostro tempo e la nostra igiene mentale)».
Sin Papigno Intanto scopriamo che per la bonifica bisogna ricominciare tutto d’accapo perché categorie di rifiuti e loro consistenza, inquinanti, non stanno dove e come dovrebbero stare. Tutto da rifare, nuove carte da rimandare al ministero e ‘la cera se consuma e lu mortu non cammina’. Intanto – denunciano – alla discarica si accede direttamente e comodamente dal Piazzale Corot (oltre che da almeno altri due punti del paese, non, o ridicolmente protetti e non opportunamente segnalati). A destra del cancellone principale (comunque aggirabile con facilità anche dai bambini che giocano nel vicino campetto), un vistoso ingresso provvisto di cancelletto arrugginito e chiuso, con ampio e comodo foro d’accesso ad altezza d’uomo alla sua destra, consente di portare a spasso i cani. Lo stato di pericolosità e incuria in cui versa la zona è inaccettabile. Case a meno di 30 metri, due corsi d’acqua (Cervino e Nera) in prossimità, sosta di camper nel parcheggio antistante, presenza costante di turisti frequentatori del rafting, bambini che giocano nei dintorni e spesso travalicano i confini e chi più ne ha più ne metta».
L’acquedotto Terria-Pentima «Un’area dichiarata Sito d’interesse nazionale deve essere bonificata e inaccessibile. Non possono passare 14 anni senza che nulla accada e si tiri a campare. Però i tubi del nuovo acquedotto son ben custoditi, ma riparare quello esistente e salvare il Nera e il suo ecosistema delicatissimo non era meglio? Chiudiamo, la nostra ennesima denuncia, cui seguirà l’ennesimo esposto alle Autorità competenti, riportando una considerazione del Prof. Luca Tomio che alcuni giorni fa, ci diceva di come avesse riscontrato discrepanza di quote fra il dipinto di Leonardo e l’attuale paesaggio (area della discarica a ridosso della rupe). Certo – gli abbiamo risposto- i conti tornano: ai suoi tempi qui c’era solo natura e bellezza, non monnezza».

Bellezza diffusa e prorompente

Cascate di oleandri

Promesse di melograni



Semplicemente aquilegie


Ortenzie parrocchiali



Incredibile pesco

Non manca un anno!!! e ogni volta è più carico, e le porta tutte e maturazione!
Hai voglia a mettere bastoni di sostegno!!!...


Le zucchine di Filippo

...oh! questo, altri due giorni e supera Sandrino!!!
A me e Micaela c'ha già presa una pista; è proprio il suo allievo migliore!!!!



venerdì 9 giugno 2017

Tanto se no lo famo noi....

...almeno la soddisfazione di documentare una cosa che abbiamo fatto e non ci competeva. Anzi è proprio vietatissima perchè siamo sulla strada,  m tanto se asoettiamo il Comune...!!!!

Prima...


...durante...


...dopo!


lunedì 5 giugno 2017

PAPIGNO: DOVE NON SERVE SGORGA L'ACQUA



UmbriaON
Lunedì 05 Giugno 2017 - 08:00:18
Papigno, dove l’acqua scorre dove non serve
Terni, la denuncia di Maria Cristina Garofalo (PapignoPesche): «Dalle fontanelle non sgorga una goccia da mesi, ma la strada è allagata per una perdita che nessuno ripara»

04 Giu 2017 19:39
La denuncia viene da Maria Cristina Garofalo, presidente dell’associazione ‘PapignoPesche’ e parta del presupposto che: «Prosegue imperterrito il tracciato del nuovo acquedotto, la cui magnificenza ed efficienza si desume anche dal meraviglioso colore blu oceano dei tubi graziosamente posti lungo la Valnerina; acquedotto i cui pozzi, ricordiamo ad onor di cronaca, pare non diano le soddisfazioni sperate». 
Papigno Il problema è che «mentre nelle fontanelle del borgo di Papigno da più di un anno l’acqua fluviale non scorre più, notiamo che a distanza di circa un anno da quando facemmo la prima segnalazione al servizio Strade Sicure Decoro Urbano del Comune di Terni, lungo la ‘corta’ che dal Cimitero di Papigno scende in Valnerina (zona Centrale Cervara, ex Mattatoio, tanto per intenderci), non solo scorre a fiumi acqua di incerta provenienza (sicuramente bianca, che vista la copiosità altrimenti il tanfo ci avrebbe uccisi), che allaga da mesi la carreggiata e scende zampillando a valle. Cosa che l’acqua libera sa fare benissimo per sua natura».
Le buche Ciò che è grave, insiste Garofalo, «è che la carreggiata, proprio in corrispondenza del rattoppo del curvone, ha buche così vistose da non poter più neppure girare senza rompere i semiasse o spaccare una gomma. Ci sorge un dubbio: che anche in questo caso non si sapppia di chi la competenza per gli interventi definitivi del caso? Restiamo in attesa dalle Autorità competenti di risposte illuminanti ed anche di soluzioni, così come del ripristino dell’acqua fluviale in paese».


  
TERNI IN RETE

PAPIGNO: DOVE NON SERVE SGORGA L'ACQUA
 domenica 4 giugno 2017 20:23

Mentre le fontanelle restano a secco.

L'ironia dell'associazione "PapignoPesche" sull'acqua che sgorga dove non serve e che non c'è, invece, dove servirebbe.
"Mentre prosegue imperterrito il tracciato del nuovo acquedotto, la cui magnificenza ed efficienza si desume anche dal meraviglioso colore blu oceano dei tubi graziosamente posti lungo la Valnerina; acquedotto i cui pozzi, ricordiamo ad onor di cronaca , pare non diano le soddisfazioni sperate.
Mentre nelle fontanelle del Borgo di Papigno da più di un anno l'acqua fluviale non scorre più, notiamo che a distanza di circa un anno da quando facemmo la prima segnalazione al servizio Strade Sicure Decoro Urbano del Comune di Terni, lungo la "corta" che dal Cimitero di Papigno scende in Valnerina (zona Centrale Cervara, ex Mattatoio, tanto per intenderci), non solo scorre a fiumi acqua di incerta provenienza (sicuramente bianca, chè vista la copiosità sennò il tanfo ci avrebbe uccisi), che allaga da mesi la carreggiata e scende zampillando a valle... cosa che l'acqua libera sa fare benissimo per sua natura.
Ciò che è grave è che la carreggiata, proprio in corrispondenza del rattoppo del curvone, ha buche così vistose da non poter più neppure girare senza rompere i semiasse o spaccare una gomma.
Ci sorge un dubbio: che anche in questo caso non si sapppia di chi la competenza per gli interventi definitivi del caso?
Restiamo in attesa dalle Autorità competenti di risposte illuminanti ed anche di soluzioni, così come del ripristino dell'acqua fluviale in paese."