... è l'ultima di quelle che andò e la prima di quella che viene. Così il tempo presente."
(Leonardo da Vinci)
Comunicato
Stampa 1/2021
09/05/2021
Papigno, il paese senz’acqua
Sorge all’incrocio di due fiumi che attivano centrali
idroelettriche; a due passi dalla Cascata, ma non riceve acqua fluviale neppure
per la sicurezza pubblica
È paradossale, ma nella parte del Borgo del paese (soprattutto, ma non
solo), le fontanelle e i fontanili di acqua fluviale sono cronicamente
asciutti. Non esistono neppure bocchette antincendio e prese che garantiscono
flussi d’acqua ingenti e continuativi in caso di emergenza, non sottovalutando
il fatto che eventuali autopompe dei Vigili del Fuoco stante la viabilità
tipica di un antico centro medievale, non posso accedere al cosiddetto
“Cuppolone”.
Alcuni abitanti raccontano che l’ultima volta che si è sviluppato un incendio
che partiva dalle sterpaglie delle “Sippurdure” (la punta che guarda verso la
discarica di Voc. Valle, per intendersi…), è stato spento dalle secchiate
d’acqua potabile gettate dai residenti dalle finestre!
Senza parlare, ne tralasciare il fatto che ciclicamente e ricorsivamente si
otturano le tubature di quella fluviale che risalgono in paese, in mancanza di
manutenzione del filtro posto all’interno dell’ex Stabilimento ora sotto la
giurisdizione di Cinecittà, rendendo impossibile innaffiare orti e giardini (ivi
incluso quello comunale).
Questi i fatti che si ripetono da almeno 10 anni, da quando abbiamo avviato e
proseguito la nostra attività di volontariato per la rigenerazione ambientale
dei terrazzamenti dell’antica municipalità.
Attività non “vistosa”, ma certamente pionieristica e continuativa
nell’ambito della rigenerazione ambientale.
E dire che da bambini, quando giocavamo per le vie del paese, vicino ai
fontanili non si poteva neppure passare tanto forte e copioso era il getto!
Rifatta la pavimentazione di parte del paese un po’ di anni fa, gli stessi
hanno cominciato a singhiozzare per poi estinguersi “misteriosamente”…
Segnalato ripetutamente (almeno da 10 anni!!!, e di “acqua sotto i ponti ne è
passata”…) il fatto all’Amministrazione Comunale (nelle varie “forme” da essa
assunte nel tempo), non abbiamo ricevuto altro che miopi e pilatesche risposte
burocratico-amministrative del tipo “quei
tubi non sono ricompresi all’interno dell’acquedotto, quindi non possiamo
intervenire”.
E dire che è dal 1908 che questa storia va avanti, come dimostrano atti
d’archivio –pure forniti a più riprese al Comune di Terni- che attestano non
solo l’atavica sete d’acqua del paese, ma anche la “concessione” che fece la Società carburo di calcio, di permettere
il prelievo gratuito di “…mezzo litro di
acqua del Velino”, a patto che le tubature venissero poste in essere
dall’allora Comune di Papigno (il richiedente fu il sindaco Marcucci).
Non sembra difficile capire che, non risultando esserci stata alcuna revoca in
questi centodieci anni, per una banale proprietà transitiva, all’atto della
decadenza della Municipalità e alla sua integrazione nel Comune di Terni,
logica vorrebbe che “il pacchetto” passasse invariato da una all’altro.
Se sbagliamo correggeteci! Ma almeno rispondete! Cerchiamo di trovare una
soluzione che non sia uno scaricabarile!
E già, perché è da almeno una quindicina di giorni che siamo tornati alla
carica, sopravvivendo la problematica della siccità fluviale per il fontanile
di Via Pisacane, la fontanella di Piazza Amendola, quella di Via Cavallotti e
relative derivazioni orticole,
abbiamo scritto a tutti gli Enti preposti (o presunti tali..), con Pec inviate
in primis all’Assessore ai Lavori Pubblici, Decoro Urbano, Tutela del
territorio, Ambiente, senza ottenere alcuna risposta se non un laconico e
liquidatorio invito agli uffici preposti di “verificare quanto di nostra competenza”.
Quantomeno singolare ridurre il tutto ad un puro atto amministrativo quando,
come da premessa, in ballo c’è anche la sicurezza pubblica! Ma l’Assessore più
volte sollecitato tramite la sua Segreteria ad un incontro almeno telefonico di
approfondimento, ha ritenuto non dare seguito a nulla, e non accordarci alcuna
attenzione.
E dire che non abbiamo chiesto la luna, né la bonifica del SIN che pure ci
spetterebbe da 20 anni per legge dello Stato! ma solo un po’ di acqua di fiume,
dichiarando la disponibilità ad effettuare da soli anche la manutenzione del
filtro se solo si riuscisse a portar fuori dalla “proprietà” dei fatiscenti Studios!
E dire che ad agosto 2020 le Commissioni Comunali I^ e II^ dopo un congruo
numero di incontri e visite guidate, redassero un documento condiviso con le
associazioni presenti sul territorio, in cui fra le priorità era posta pure
quella dell’accesso all’acqua! Documento che invitava e impegnava al Giunta a
farlo proprio! Chissà che fine ha fatto per questa parte…
Certi del nostro diritto all’acqua e alla sicurezza, abbiamo scritto una Pec
anche al Prefetto, massima autorità in materia di sicurezza pubblica.
Attendiamo fiduciosi, positivi e collaborativi come sempre, caparbiamente,
ostinatamente e determinatamente convinti di andare fino in fondo alla
questione in tutte le sedi amministrative e giuridiche di competenza e con
tutti i mezzi previsti dal Diritto.
Maria Cristina Garofalo
Presidente
Associazione Papigno Pesche
Presidente
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