C'e' da salvare la citta' nella natura

"C'e' da salvare la citta' nella natura. Il risanamento dall'interno.
Basta che i fautori del progresso si pongano il problema.
Questa regione, [...] e i villaggi intorno, dovrebbero essere rispettati proprio nel loro rapporto con la natura. Le cose essenziali, nuove, da costruire, non dovrebbero essere messe addosso al vecchio.
Basterebbe un minimo di programmazione. ........e' ancora in tempo per fare certe cose. [...]
Quel che va difeso e' tutto il patrimonio nella sua interezza.
Tutto, tutto ha un valore: vale un muretto, vale una loggia, vale un tabernacolo, vale un casale agricolo.
Ci sono casali stupendi che dovrebbero essere difesi come una chiesa o come un castello.
Ma la gente non vuol saperne: hanno perduto il senso della bellezza e dei valori. Tutto e' in balìa della speculazione.
Cio' di cui abbiamo bisogno e' di una svolta culturale, un lento sviluppo di coscienza......".
Pier Paolo Pasolini, 1974

lunedì 17 maggio 2021

Dice così il Comune che è un problema nostro....

 ...e se mai della Regione Umbria che nel 1908 non esisteva....


Comunicato Stampa 2/2021

17/05/2021

Papigno, senz’acqua? Il Comune se ne lava le mani e nega incontro

Rendiamo nota la risposta giunta poco fa tramite PEC del Comune di Terni che dichiara la sua non competenza in materia.

Solo per amore di chiarezza e trasparenza, rendiamo noto che, a seguito di una ulteriore richiesta scritta di incontro all’Ass.re ai LL.PP, Ambiente e Decoro Urbano, Verde Pubblico, è giunta la risposta da parte del funzionario preposto. Risultando quantomeno “anomalo” che scrivendo ad un Assessore per un appuntamento risponda un dipendente...riportiamo le liquidatorie, laconiche e testuali parole –per altro prevedibili- con cui viene archiviata la vicenda acqua fluviale e sicurezza antincendio della popolazione di Papigno, riducendo il tutto ad un atto puramente burocratico e

formale. Ma anche su questo ci sarebbe da ridire avendo fornito documenti di cui non c’è traccia di valutazione nella risposta.

“l'acquedotto di adduzione di acqua fluviale non risulterebbe nello stato di consistenza patrimoniale del Comune di Terni, essendo origianato da una derivazione di captazione di altri soggetti. Si potrà contattare la Regione per conoscere il soggetto obbligato per la concessione.”

Da questa sintetica e sibillina sentenza, che suona come un lavarsene le mani –mai termine fu più appropriato, trattando di acqua- si evince che il tutto pilatescamente passa ad altro Ente che chissà quando e se, darà seguito alla cosa.

Nel frattempo l’estate e la siccità che da anni la caratterizza, avanza a passi da gigante e, a parte gli orti, c’è da pregare che non si sviluppi alcun incendio sennò, nel rispetto delle competenze istituzionali e del disinteresse dei politici in carica possiamo pure finire arrostiti o provare a spegnerlo con l’acqua potabile che poi verrà, come già accaduto, addebitata agli abitanti.

E dire che si richiedeva solo un po’ di attenzione, ascolto e disponibilità a trovare una soluzione ad un problema di cittadini che salgono all’attenzione dei politici solo in tempi elettorali.

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