C'e' da salvare la citta' nella natura

"C'e' da salvare la citta' nella natura. Il risanamento dall'interno.
Basta che i fautori del progresso si pongano il problema.
Questa regione, [...] e i villaggi intorno, dovrebbero essere rispettati proprio nel loro rapporto con la natura. Le cose essenziali, nuove, da costruire, non dovrebbero essere messe addosso al vecchio.
Basterebbe un minimo di programmazione. ........e' ancora in tempo per fare certe cose. [...]
Quel che va difeso e' tutto il patrimonio nella sua interezza.
Tutto, tutto ha un valore: vale un muretto, vale una loggia, vale un tabernacolo, vale un casale agricolo.
Ci sono casali stupendi che dovrebbero essere difesi come una chiesa o come un castello.
Ma la gente non vuol saperne: hanno perduto il senso della bellezza e dei valori. Tutto e' in balìa della speculazione.
Cio' di cui abbiamo bisogno e' di una svolta culturale, un lento sviluppo di coscienza......".
Pier Paolo Pasolini, 1974

venerdì 7 febbraio 2014

Diamo a Cesare quel che e' di Cesare

e che nessun politicante di borgata, provi a metterci il cappello!!!!
Ecco la nostra risposta all'articolo 'elettorale' uscito ieri sul Messaggero.

Riportiamo da Umbria 24 che ringraziamo come sempre per l'attenzione che ci presta: 
7 febbraio 2014 

Terni, Papigno e la sua bonifica controversa: «Esiste già un progetto di recupero dell’area»

Maria Cristina Garofalo, che da anni si batte per la rinascita degli antichi orti: «Non si dimentichi quello presentato due anni fa»
Terni, Papigno e la sua bonifica controversa: «Esiste già un progetto di recupero dell’area»
di M. To.
La cosa, Umbria24 l’aveva raccontata, qualche tempo fa: nel borgo di Papigno un gruppo di appassionati volenterosi sta, da tempo, lavorando a quello che Maria Cristina Garofalo definisce «un sogno collettivo»: la rinascita degli antichi orti terrazzati. Ma adesso  le è venuto un po’ di nervoso.
La bonifica Lei è la presidente dell’associazione PapignoPesche e dice: «Apprendiamo con grande interesse e curiosità la notizia dell’imminente bonifica dell’area della ex discarica di Papigno, per cui da anni ci stiamo propositivamente battendo e ricordiamo che ‘la voglia di verde’ a noi è venuta in tempi non sospetti e, soprattutto, non immediatamente ricadenti in prossimità di campagne elettorali».
Gli orti E ricorda quando cominciarono, «volontariamente e spontaneamente, nel lontano 2011, a ripulirci e riambientare gli orti terrazzati del Fossato; piantare alberi nel parcheggio, alla Balalaica, nei luoghi più degradati». Poi la circoscrizione Est, «grazie anche al centro sociale ‘Papigno’, ci ha notato ed ha apprezzato quella, tanto demagogicamente sventolata ‘democrazia dal basso’ che non pochi mal di pancia ha fatto venire a partiti e vecchie glorie della gestione ‘fai-da-te’ della cosa pubblica».

Il progetto Maria Cristina Garofalo spiega: «Abbiamo preparato un progetto – ‘Papigno insieme’ -consegnato il 12 giugno 2012 al sindaco poi ripresentato in altre occasioni istituzionali pubbliche e agli uffici comunali competenti, ma oggi apprendiamo che c’è una memoria molto corta, o forse qualcuno in questi ultimi tre anni si è distratto». E che, forse, quel progetto rischia di essere messo in discussione.
Il sindaco Nel luglio del 2012, racconta la presidente di PapignoPesche, «Leopoldo Di Girolamo venne anche in paese in visita agli orti riambientati e all’area della bonifica per rendersi conto di persona del progetto del paese, che è di ampio respiro e non si limita a miopi e stereotipate affermazioni e destinazioni d’uso, per altro parziali e riduttive che umiliano le potenzialità dell’area del post bonifica, ma propone soluzioni progettuali differenziate – area camper, parcheggi per il paese, area sportiva e servizi – tali da rigenerare veramente dal profondo lo stesso tessuto economico e sociale».
Gli slogan L’impressione che PapignoPesche ha, in poche parole, è che la ‘melassa’ elettorale si riveli venefica: «Vogliamo che questo sforzo, impegno, condivisione progettuale non venga ‘dimenticato’ a favore di qualche+ slogan politico-elettorale», Poi arriva l’avvertimento: «Nessuno di noi e' aduso ‘a scrivere per danno delle carte’, come diceva il Poeta- specifica Maria Cristina Garofalo – ma non abbiamo scherzato in questi tre anni e, pur divertendoci, non abbiamo ‘giocato’ a fare gli ortolani».

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