C'e' da salvare la citta' nella natura

"C'e' da salvare la citta' nella natura. Il risanamento dall'interno.
Basta che i fautori del progresso si pongano il problema.
Questa regione, [...] e i villaggi intorno, dovrebbero essere rispettati proprio nel loro rapporto con la natura. Le cose essenziali, nuove, da costruire, non dovrebbero essere messe addosso al vecchio.
Basterebbe un minimo di programmazione. ........e' ancora in tempo per fare certe cose. [...]
Quel che va difeso e' tutto il patrimonio nella sua interezza.
Tutto, tutto ha un valore: vale un muretto, vale una loggia, vale un tabernacolo, vale un casale agricolo.
Ci sono casali stupendi che dovrebbero essere difesi come una chiesa o come un castello.
Ma la gente non vuol saperne: hanno perduto il senso della bellezza e dei valori. Tutto e' in balìa della speculazione.
Cio' di cui abbiamo bisogno e' di una svolta culturale, un lento sviluppo di coscienza......".
Pier Paolo Pasolini, 1974

lunedì 3 febbraio 2014

Ciao, zio Renato

...non e' facile salutarti, ma a me a Micaela, Sandrino, Adriano e tutti gli altri amici e amiche con cui abbiamo iniziato e portato avanti questa avventura, mancavi gia' tanto da troppi mesi.
Io mi ricordo quanto sostegno mi hai dato quando avevo solo una vaga voglia di farmi un orto. Come ti sei interessato, come guardavamo insieme dal tuo poggio la bellezza nascosta di quel nostro paese che tu amavi tanto.
Tu quella bellezza la sapevi vedere! e ci credevi proprio che l'avremmo ritirata fuori!!!
Cosi' cominciasti con le canne davanti a quella che tu chiamavi la tua "cantina", e ci regalasti uno splendido spettacolo di casatorre. Poi le canne...!!!!!sradicate ad una ad una; poi le scalette (le piu' belle che ci siano e le piu' stabuili degli orti!!!).
Con forza, sorriso, determinazione e un'energia che osservavamo vibrare dai tuoi muscoli da quarantenne (!!!) e commentavamo la tua forza e il gran lavoro che t'eri sobbarcato.
Venivi a tutte le riunioni, cercavamo di migliorare il paese e di migliorarci insieme a lui, e tu c'eri! Sempre.
Poi, dopo Halloween del 2012 al centro sociale, t'ho visto solo io quando ti venivo a trovare e tu, con gli occhi smarriti, ma non disperati, mi dicevi "beh, pare che va un filino mejio". E quest'anno ad Halloween le caldarroste te l'avevo portate a casa in un sacchetto, calde, calde.
E mi ringraziavi, mi ringraziavi sempre, quando passavo a trovarti.
Dai primi dolori, che pensavamo banali e legati all'eta' il tempo e' volato via lento e inesorabile portandoti con se.
Ma noi continuiamo a vederti ed averti li' con noi, a prenderci cura di tutta la bellezza che ci hai svelato, e tu non andrai mai via dai nostri cuori e dalla nostra terra.
Ciao zio, ti voglio bene. Grazie per quel che ci hai insegnato!

 tua nipote Maria Cristina

    

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